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Controlli del fisco se superi questa cifra in contanti: è cambiato tutto e si rischia tanto

Nuova stretta sui pagamenti in contanti: ecco tutte le regole da rispettare per evitare il rischio di multe salate. 

A chiunque sarà capitato almeno una volta nella vita di fare un acquisto importante o richiedere o concedere un prestito a parenti o amici. Ma se in passato lo scambio di contanti era sostanzialmente libero e incondizionato, oggi la musica è cambiata. Se la cifra supera un certo limite, infatti, il contribuente potrebbe ritrovarsi sotto la lente d’ingrandimento del Fisco. E le conseguenze possono essere molto pesanti.

Gli importi che superano una certa soglia devono essere obbligatoriamente effettuati tramite strumenti tracciabili. (Alternanzaescuola.it)

Fino al 2024, i limiti di utilizzo del contante sono stati oggetto di continui aggiornamenti, oscillando tra restrizioni più rigide e momenti di maggiore flessibilità. Ma il nuovo anno ha portato con sé un cambiamento cruciale sulle norme che regolano l’uso del denaro cash, con nuove restrizioni e sanzioni più severe. Il rischio di incorrere in controlli fiscali e multe salatissime è più alto che mai. vediamo nel dettaglio tutto quel che c’è da sapere per evitare guai.

Il rischio di sanzioni e controlli fiscali per i “furbetti” dei contanti

Per il 2025 la soglia massima consentita per i pagamenti in contanti è fissata a 5.000 euro. Questa cifra rappresenta il tetto massimo non solo per i trasferimenti di denaro tra privati, ma anche per i prestiti tra parenti. Qualsiasi importo superiore deve essere obbligatoriamente effettuato tramite strumenti tracciabili come bonifici bancari, carte di credito o assegni. Altrimenti si rischia grosso: leggere per credere.

L’uso di strumenti elettronici per i pagamenti consente di rispettare la legge, mettendo anche al riparo da controlli fiscali invasivi. (Alternanzaescuola.it)

Superare quel limite, anche frazionando i pagamenti in più tranche per cercare di aggirare la normativa, può comportare pesanti sanzioni. La legge, infatti, considera irregolare qualsiasi tentativo di eludere il tetto stabilito, e i controlli dell’Agenzia delle Entrate sono sempre più serrati. Ma cosa rischia concretamente chi supera questa soglia? Le sanzioni previste per chi viola il limite possono variare da un minimo di 1.000 euro fino a un massimo di 50.000 euro, a seconda della cifra contestata. Se l’importo supera i 250.000 euro, la multa sale fino a un massimo di 250.000 euro.

Un’altra novità riguarda le deroghe: in alcuni casi specifici, come le transazioni nel settore del turismo, il limite può essere innalzato fino a 15.000 euro, ma solo rispettando una serie di adempimenti burocratici molto rigidi. Per chi vuole evitare problemi con il Fisco, la parola d’ordine è tracciabilità. L’uso di strumenti elettronici per i pagamenti non solo consente di rispettare la legge, ma mette anche al riparo da controlli fiscali invasivi.

Enrico DS

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