Chi ha diritto alla pensione anticipata può aumentare l’importo dell’assegno se rispetta questo requisiti. Ecco quale.
Dopo una vita di lavoro e sacrifici, tanti lavoratori possono raggiungere l’agognata pensione. In genere l’importo che si percepisce varia in base a vari fattori come gli anni di contributi versati, il reddito che si percepiva, l’età di pensionamento ed altri. Ci sono poi alcuni lavoratori che, secondo la legge, possono andare in pensione anticipata (se hanno determinati requisiti).
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Per il 2025 è possibile aumentare l’importo dell’assegno se si rispetta un determinato requisito. Ecco come richiedere il ricalcolo dell’assegno.
Come aumentare l’importo dell’assegno della pensione anticipata
Calcolare l’importo della pensione non è mai semplice perché varia in base a fattori come gli anni di contributi versati, il reddito che si percepiva e l’età di pensionamento. Inoltre i calcoli variano in base al tipo di sistema adottato (retributivo, contributivo, o misto).
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Generalmente nel sistema retributivo se, negli ultimi anni che precedono la pensione, il lavoratore ha subìto una riduzione dello stipendio o ha perso il lavoro (percependo ad esempio un assegno di disoccupazione), l’importo della pensione potrebbe ridursi. Infatti, si tiene conto degli stipendi percepiti dal lavoratore, compresi negli ultimi 5 o 10 anni.
Nel sistema contributivo, invece, il calcolo dell’importo dell’assegno di pensione varia in base al cosiddetto montante contributivo maturato. Ma c’è un altro modo però per calcolare l’importo di pensione affinché sia più favorevole: si tratta della neutralizzazione dei contributi. In questo caso si escluderanno dal calcolo dell’assegno quei periodi di contribuzione che, a causa di retribuzioni più basse, determinano un assegno inferiore.
Questo è stato determinato dalla sentenza n.82 del 2017 della Corte Costituzionale che ha stabilito che “quando il diritto alla pensione sia già sorto in conseguenza dei contributi in precedenza versati, la contribuzione successiva non può compromettere la misura della prestazione potenzialmente maturata, soprattutto quando sia più esigua per fattori indipendenti dalle scelte del lavoratore”.
Se l’importo è più favorevole, dunque, il pensionato può richiedere il ricalcolo dell’assegno pensionistico senza la valutazione della contribuzione per disoccupazione che si collochi nell’ultimo quinquennio precedente la decorrenza della pensione. In passato la neutralizzazione dei contributi poteva essere richiesta solo contestualmente alla domanda di pensione, oggi invece possono richiedere il ricalcolo anche coloro che sono già pensionati, una volta raggiunta l’età per la pensione di vecchiaia (vale a dire 67 anni).
Dunque il requisito per poter richiedere il ricalcolo della pensione è di aver raggiunto i requisiti per la pensione di vecchiaia, vale a dire 67 anni di età. In questo caso potranno essere esclusi i periodi di contribuzione penalizzanti, così da ottenere una pensione più alta. Dunque anche chi ha chiesto la pensione anticipata può ricorrere a questa strategia per avere un importo dell’assegno pensionistico più alto.