Cenare ad un orario preciso è un modo per tutelare la propria salute. Andiamo oltre all’alimentazione e approfondiamo la questione “temporale”.
Mangiare bene è importante ma riveste un ruolo fondamentale anche l’orario in cui si consumano i pasti, principalmente l’ora dedicata alla cena. Cerchiamo di mantenere in forma il nostro organismo facendo tutto il possibile.
L’alimentazione sana ed equilibrata è alla base di un corpo sano. Diversi studi hanno rilevato l’associazione tra cibo e salute o meglio tra cibo e malattie. L’attenzione a ciò che mangiamo è la chiave per allungare la vita, restare giovani e in forma. Si inizia fin da bambini e si prosegue per tutto l’arco della vita limitando zuccheri, grassi, prodotti ultra-processati e preferendo verdura, frutta, pesce, carni bianche. La consapevolezza, però, spesso non basta a far prendere con leggerezza le rinunce.
Capita spesso di cadere nelle tentazioni e di lasciarsi andare ai peccati di gola. Siamo umani, un piccolo peccato di tanto in tanto è concesso. Non bisogna mai eccedere né in un senso né nell’altro, va bene controllare l’alimentazione ma senza togliere nulla dalla propria dieta. Una gestione consapevole è la chiave per restare in salute senza rinunciare alla felicità che può dare il proprio piatto preferito anche se proprio sano non è. Ma bisogna andare oltre e concentrarsi non solo sul cibo ma anche sull’orario giusto in cui consumare il pasto.
Una ricerca dell’Università Oberta de Catalunya e della Columbia University ha rivelato come un’assunzione di più del 45% delle calorie giornaliere passate le cinque del pomeriggio sia associata ad un aumento dei livelli di glucosio nel sangue con conseguenze dannose per il nostro organismo. Lo studio è stato condotto presso l’Irving Medical Center della Columbia University e pubblicato sulla rivista Nutrition & Diabetes.
I risultati parlano chiaro, se ci cena tardi i livelli di glucosio aumentano con maggiore rischio di insorgenza del diabete di tipo 2. C’è di più, conseguenza possibile è anche l’incremento dei rischi di malattie cardiovascolari a causa del danno ai vasi sanguigni provocato proprio dal glucosio se presente oltre i limiti. Tutto questo – viene specificato nella ricerca – indipendentemente dalle quantità di calorie assunte durante la giornata e dal grasso corporeo della persona.
Di notte la capacità dell’organismo di metabolizzare il glucosio diminuisce, la secrezione di insulina e la sensibilità delle cellule all’ormone si riducono per colpa del ritmo circadiano. Noi abbiamo un orologio interno che regola i cicli della veglia e del sonno e influenza il metabolismo. Tale ciclo dura 24 ore e permette all’organismo di funzionare correttamente. Rispettarlo significa fare colazione tra le 7.00 e le 9.30, pranzare tra le 12.30 e le 14.30 e cenare massimo entro le 21.00. In questo modo si rimarrà in forma, si dormirà meglio e si eviterà di interferire con il proprio orologio naturale.
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