Il padrone che non rispetta la normativa che disciplina la presenza dei cani in condominio potrebbe essere arrestato.
La vita in condominio può essere spiacevole se i vicini sono persone maleducate e poco rispettose. Se si aggiunge un animale domestico che abbaia tutto il giorno (e anche la notte) o lascia ricordini in giro nel palazzo allora si può arrivare ad una denuncia con gravi conseguenze per il padrone del cane.
Sarebbe bello vivere in un mondo in cui c’è rispetto. Basterebbe questo sentimento/comportamento per evitare ogni forma di violenza e cattiveria ma sappiamo bene che il sogno rimarrà tale. Sembra quasi che le persone abbiano bisogno di farsi la guerra, di avere qualche motivo per litigare o creare malcontento altrimenti non si spiegherebbero alcuni atteggiamenti come quello di permettere al proprio cane di fare pipì sulle scale senza poi pulire adeguatamente o di lasciarlo abbaiare per ore e ore senza risolvere il problema dopo la segnalazione dei condomini.
Il disturbo della quiete pubblica è un reato disciplinato dalla Legge e riguarda anche l’abbaio degli amici a quattro zampe. Nulla vieta all’animale di esprimersi durante il giorno, d’altronde è il modo che hanno per comunicare ma si deve trattare di episodi sporadici e dalla durata limitata. Quando viene superato il limite del disturbo della quiete pubblica allora potrà scattare una denuncia nei confronti del proprietario.
La normativa è piuttosto generica. Afferma che il cane ha diritto d abbaiare nei limiti in cui non disturba la quiete pubblica. Un’affermazione molto poco specifica che non aiuta a definire esattamente e senza equivoci quando l’abbaio diventa insopportabile e causa di conseguenze spiacevoli per il padrone dell’animale domestico.
Naturalmente il cagnolone non ha la capacità di comprendere quando sta esagerando o se l’abbaio è troppo forte. La responsabilità è del proprietario. Diverse sentenze hanno affrontato la questione dando un’idea di come è disciplinata la presenza dell’amico a quattro zampe in un condominio. Il Giudice di Pace di Rovereto nel 2006 ha stabilito che il cane ha libertà di esprimersi con il proprio verso e nessuno può impedirgli di abbaiare.
Questo stesso diritto è stato confermato dal Giudice di Lanciano nel 2012 a condizione che non venga superata la soglia di tollerabilità prevista dall’articolo 844 del Codice Civile. In più il Giudice ha ribadito come il diritto sia del tutto fondato soprattutto quando il cane avverte una minaccia, una persona sconosciuta che si avvicina al suo territorio. Abbiamo accennato alla soglia di tollerabilità, a cosa corrisponde?
Tutti i rumori molesti, abbaio incluso, devono rispettare un limite per non essere contestati. Nello specifico la soglia è di 5 decibel dalle ore 6.00 alle 22.00 e di 3 decibel nelle ore notturne. Il fonometro aiuterà a misurare l’intensità del rumore e a capire se la soglia di tollerabilità stabilita dalla Legge è stata o meno superata. Se così fosse scatterebbe il reato di disturbo della quiete pubblica che prevede una sanzione pecuniaria fino a 300 euro più l’arresto fino a tre mesi specialmente se sussiste la possibilità di recidiva.
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